Valutazione dei rischi dell'attività fisica nell’inquinamento urbano
___ Attività motoria ed inquinamento ___
Praticare attività fisica nell’inquinamento urbano solleva dubbi comprensibili. Restare fermi, però, non protegge la salute: riduce i benefici provati dell’esercizio e non elimina l’esposizione agli inquinanti. I dati mostrano che oltre l’80% dei residenti in città vive con livelli di inquinanti superiori a quelli raccomandati dall’OMS e che l’inquinamento è associato a milioni di decessi ogni anno; allo stesso tempo, la sedentarietà è responsabile di milioni di morti evitabili e bastano più passi al giorno per ridurre significativamente il rischio di mortalità. In questa cornice, l’obiettivo è chiaro: massimizzare i benefici dell’esercizio e minimizzare l’esposizione.
Presso lo studio del Dr. Luca Fasano a Bologna, l’educazione respiratoria, la valutazione del profilo di rischio e i consigli pratici permettono di integrare l’attività fisica nell’inquinamento in modo consapevole e protetto, senza rinunciare ai vantaggi cardiovascolari e respiratori dell’esercizio.
___ Perché muoversi anche in città inquinate ___
L’attività motoria regolare migliora capacità aerobica, funzione respiratoria, controllo pressorio e metabolismo. Le evidenze indicano che i benefici dell’esercizio non si annullano neppure quando viene svolto in aree con inquinamento moderato: a parità di esposizione ambientale, chi si muove trae un vantaggio netto rispetto a chi rimane sedentario.
___ Cosa ci dicono i numeri (da non ignorare) ___
- Esposizione urbana: oltre l’80% dei cittadini è esposto a livelli di inquinanti oltre i limiti auspicati dall’OMS.
- Impatto dell’inquinamento: milioni di decessi/anno a livello globale sono attribuiti all’aria inquinata.
- Impatto della sedentarietà: milioni di decessi/anno sono correlati alla mancanza di attività fisica.
- Passi quotidiani: passare indicativamente da ~2.000 a ~7.000 passi/die è associato a una riduzione marcata del rischio di mortalità.
Questi dati convergono su un principio: l’attività fisica nell’inquinamento resta preferibile alla sedentarietà, purché si adottino accorgimenti mirati per contenere l’esposizione.
___ Come ridurre l’esposizione mentre ti alleni ___
Scegli percorsi e orari più “puliti”
- Preferisci vie interne, parchi e piste ciclabili rispetto alle arterie ad alto traffico.
- Evita, quando possibile, le ore di punta; programma allenamenti la mattina presto o in fasce meno congestionate.
- Tieni distanza dai tubi di scarico e dai semafori (punti di ristagno degli inquinanti).
Modula intensità e durata
- Nei giorni peggiori per qualità dell’aria, opta per allenamenti a intensità moderata o sedute più brevi e frequenti.
- Allontanati dalle sorgenti puntuali (strade trafficate) prima delle ripetute più intense.
Cura la tecnica respiratoria e il recupero
- Riscaldamento graduale e defaticamento prolungato migliorano la ventilazione e riducono irritazioni delle vie aeree.
- Idratazione e igiene nasale post-allenamento aiutano a rimuovere particolato e irritanti depositati sulle mucose.
___ Chi deve fare più attenzione ___
Alcune categorie sono più suscettibili agli effetti dell’inquinamento: bambini e adolescenti, anziani, persone con asma, BPCO o patologie cardiovascolari. In questi gruppi, la pianificazione dell’attività fisica nell’inquinamento va personalizzata:
- scelta accurata del tipo di attività (prevalenza aerobica, progressività dei carichi);
- definizione di soglie di sicurezza (sintomi sentinella, saturazione in soggetti selezionati);
- adeguamento stagionale (freddo secco e smog, ondate di calore).
___ Cosa NON funziona e falsi miti ___
- Usare l’auto o la moto per “evitare” l’aria cattiva: si aumenta l’inquinamento e non si abbatte l’esposizione personale (abitacolo ≠ ambiente “pulito”).
- Rinunciare in blocco all’esercizio: si perdono i benefici certi dell’attività motoria su mortalità e morbilità.
- Allenarsi solo indoor: utile in alcuni giorni critici, ma non elimina l’esposizione se gli ambienti non sono ben ventilati/filtrati.
___ Il supporto dello studio del Dr. Fasano ___
Percorso pensato per chi vuole praticare attività fisica nell’inquinamento in sicurezza:
- Valutazione pneumologica con storia clinica, eventuali comorbidità e sintomi respiratori legati allo sforzo.
- Prove di funzionalità respiratoria (spirometria, eventualmente DLCO) e definizione del target di allenamento.
- Piano di esercizio personalizzato con linee guida su intensità, frequenza, orari e percorsi consigliati.
- Monitoraggio clinico dei sintomi e revisione periodica delle strategie in base alla stagione e alla risposta individuale.



